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SOPRA DANTE 283

tanta e tale, che per forza di fuoco, non che d’altra cosa, non si può liquefare, come tutti gli altri metalli fanno: e perciò per esso ferro assai ben si dimostra la seconda qualità degli animi degli ostinati, i quali nè caldo alcuno di carità, nè dimostrazione o ragione alcuna puote ammollire, nè riducere in alcuna laudevole forma. E chiama 1’autore questo luogo Dite, cioè ricco e abbondante; ed esso medesimo mostra di che ricco e abbondante sia, cioè di gravi cittadini, e di grande stuolo, cioè moltitudine: perciocchè per lo trasandare nelle colpe i più de’ peccatori, da’ peccati naturali trasvanno ne’ bestiali o ne’ fraudolenti; e così questa ultima, e più profonda parte dell’inferno, è molto più piena che la superiore. E pare che questa pestilenza entri negli animi, come detto è, per lo trasandare nelle colpe, o per bestialità o per malizia; delle quali l’una non lascia cognoscer la misericordia di Dio, e l’altra non la vuol cognoscere; e però trascorsi con abbandonate redine ne’ vizii, e in quegli per lungo trasandare abituati, gli s’hanno ridotti in costume: e quando il vizio è convertito in costume, niuna speranza di poterlo rimuovere si puote avere; e così indurati e sassei divenuti, caggiono in questo miserabile luogo, nel quale perciò è vietata l’entrata alla ragione e all’autore: alla ragione, perciocchè il costume degli ostinati è non volere, come detto è, alcuna ragione udire incontro alla loro sassea e dannosa opinione: all’autore fu vietata, perciocchè nel vizio della ostinazione non era venuto; e così parendo a’ ministri del doloroso luogo, lui non dover venire per rima-