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280 COMENTO DEL BOCCACCI

gliore, che molti secoli poi, assai agevolmente apparve agl’intendenti, questi maestri avere lavorato per desiderio di gloria, e non per guadagno; e così infino a desiderato fine il perdussono. Appresso a’ quali vi venne un quinto artefice di non minore ingegno che i quattro primi, chiamato Yteron, il quale per ventiquattro gradi ragguagliò la piramide, cioè la punta quadra superiore: e poi vi s’aggiunse il sesto, chiamato Pythis, il quale nella sommità di tutto l’edificio fece una quadriga, cioè un carro con quattro ruote, tirato da quattro cavalli, con maraviglioso artificio composta; e in questo finì il lavorio, di tanta bellezza e sì magnifico, che lungo tempo fu annoverato l’uno de’ sette miracolosi lavorii, i quali in tutto il mondo essere allora si ragionavano: e da Mausolo fu mausoleo nominato, e così, come detto è, ancora si nominano le maravigliose sepolture de’ re. Chiamansi ancora i sepolcri busti, e questi son detti da’ corpi combusti, cioè arsi, siccome anticamente far si soleano. E chiamansi urne, le quali erano certi vasi di terra, e d’ariento e d’oro, secondochè color potevano che ciò facevano, nelle quali, con diligenza ricolta, la cenere d’alcun corpo arso dentro vi mettevano: e questo basti avere de’ sepolcri detto: seguita, son più, e men caldi, secondo la gravezza maggiore e minore del peccato della eresia di quegli eretici che dentro vi son tormentati. E detto questo degli eretici mostra come avanti procedessero, pur tra le sepolture, dicendo,

E poi ch’alla man destra si fu volto,

Virgilio, Passammo tra i martirii, cioè tra quelle