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SOPRA DANTE 279

quel cotale fosse stato seppellito; de’ quali noi veggiamo ancora oggi per lo mondo assai. Chiamasi sarcofago, perciocchè in esso si consuma la carne di chi v’è dentro seppellito, e dicesi da sarca, graece, che tanto vuol dire quanto carne, e phagos, che tanto vuol dire quanto mangiare; e in essi i ermini mangiano la carne del seppellito. Chiamansi ancora mausolei, e questa è nobile spezie di sepolcri, siccome son quegli de’ re e de’ gran principi; e chiamansi cosi da Mausolo re di Caria, al quale morto, Artemisia reina sua moglie fece una mirabile sepoltura, la quale, secondochè l’antiche storie testimoniano, fu di spesa e di grandezza e d’artifizio maravigliosa; perciocchè Artemisia, ogni femminile avarizia posta giù, fece chiamare a sè quattro i maggiori maestri d’intaglio e di edificare che al mondo avesse a’ suoi tempi, i nomi de’ quali furono Scopas, Briyaxes, Timoteo, e Leocares; e fuori d’Alicarnasso, sua real città, comandò loro che ordinassero, senza avere riguardo ad alcuna spesa, il più nobile e il più magnifico sepolcro che far si potesse: i quali preso uno spazio quadro, la cui lunghezza fu sessantatrè piedi, la larghezza non fu tanta, l’altezza fu centoquaranta, il circuito del quale cinsero di trentasei maravigliose colonne; e quella parte la quale era volta a levante dicono che intagliò Scopas, e quella che era a tramontana Bryaxes, e quella che volta era in ponente lavorò Leochares, e la quarta Timoteo, i quali in intagliare istorie e immagini, ovvero statue, posero tanto studio e tanta arte, per dover ciascuno apparere il mi-