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240 COMENTO DEL BOCCACCI

Tisiphoneque sedens, palla succinta cruenta
Vestibulum exsomnis servat noctasque, diesque.
Hinc exaudiri gemitus, et saeva sonare
Verbera: tum strider ferri, tractaeque catenae etc.

Non senza prima far ec. Qui comincia la quarta parte principale del presente canto, nella quale l’autor descrive la raccolta fatta loro da’ demoni i quali erano in su la porta di Dite, e come a Virgilio serrarono la porta nel petto e in questa parte fa due cose: primieramente descrive cui trovassero all’entrare della porta di Dite, e come Virgilio domandasse di parlar con loro, appresso dimostra, come si sconfortasse per l’andar Virgilio a loro, e comincia questa particella quivi: Pensa lettor. Dice adunque primieramente,

Non senza prima far grande aggirata,

nelle quali parole dimostra, che lungamente andassero per li fossi di quella città, avantichè essi giugnessono là dove era la porta di quella, e però segue: Venimmo in parte, dove ’l nocchier, cioè Flegias: ed è questo nome nocchiere il proprio nome di colui, al quale aspetta il governo generale di tutto il legno; e a lui aspetta di comandare a tutti gli altri marinari, secondochè gli pare di bisogno; e chiamasi nocchiere quasi navichiere, forte, Uscite, ei gridò, qui si può comprendere, dal gridar forte di questo nocchiere, il costume degl’iracundi intorno al parlare, i quali non pare il possan fare se non impetuosamente e con romore: qui e l’entrata, della città di Dite. Io vidi più di mille, cioè molti, in su le porte, di questa città di Dite, Da ciel