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SOPRA DANTE 233

ciandomi, Baciommi il volto, in segno di singulare benivolenza perciocclhè noi abbracciamo e baciamo coloro i quali noi amiamo molto: e dice il volto, non dice la bocca, acciocchè per questo noi sentiamo primieramente l’onestà del costume, perciocchè il baciar nel volto è segno caritativo, ove il baciare in bocca, quantunque quel medesimo sia alcuna volta, le più delle volte è segno lascivo: e oltre a ciò il volto nostro è detto volto da volo vis, perciocchè per quello ne’ non viziati uomini si dimostra il voler del cuore: e perciocchè il voler del cuore dell’autore era buono e onesto, Virgilio approvando quel buon volere, mostrò la sua approvazione, baciando quella parte del corpo dell’autore nella quale quella buona disposizione si dimostrava; e disse: alma sdegnosa, non disse iracunda, ma sdegnosa, in quanto giustamente adirandosi, e quanto si conviene servando l’ira, mostrò lo sdegno della sua nobile anima, Benedetta colei che in te, cioè sopra te, si cinse: cingonsi sopra noi le madri nostre mentre nel ventre ci portano: e dice qui l’autore, Benedetta, a dimostrazione che come l’albero il qual porta buon frutto si dice benedetto, così ancora si dice benedetta la madre che porta buon figliuolo. E in questa parte non si commenda poco l’autore, ma egli è in ciò d’aver per iscusato, in quanto non fa questo per commendar sè, ma per commendar la virtù della mansuetudine, della quale era di necessità di trattare in questa parte, acciocchè noi non credessimo ogni ira esser peccato. Questi, che ti si mostrò, fu al mondo, cioè in questa vita, persona or-