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SOPRA DANTE 201

sta dalle selve, dall’erbe, e dalle semente continue è poppata, sugata e munta: questa è dagli incendii evaporanti arsa, dalle folgori celestiali percossa, e da’ tremuoti sotterranei dicrollata: questa è da’ diluvii dilavata, da’ raggi solari esusta, e da’ ghiacci ristretta. Chi potrebbe assai pienamente raccontare le molestie, dalle quali ella è senza alcuna intermissione offesa e malmenata? Nè per tutte le raccontate ingiurie, nè per molte altre, leggiamo o veggiamo che essa alcuna volta rammaricata si sia, o si rammarichi, tanta è la sua umiltà costante e paziente: per la qual cosa forse creder si potrebbe, esser piuttosto piaciuto al nostro Creatore d’aver di quella il corpo dell’uom composto, che d’altro elemento o d’altra materia, acciocchè la natura di questa, della qual fu composto, seguitando, fosse paziente, e con tolleranza fermissima sostenesse i casi per qualunque cagione emergenti. Le quali cose mal considerate da noi, non come terrei, ma quasi come se di fuoco fossimo stati formati, chi per nobiltà di sangue, chi per eccellenza di dignità, chi per l’altezza di stato, chi per sublimità di scienza, chi per abbondanza di ricchezze, chi per corporal forza, chi per bellezza, chi per destrezza di membri, tanto fastidiosi divenuti siamo, teneri e descoli e impazienti, che per ogni leggerissima cosa ci accendiamo; e non potendo l’un dell’altro sofferire i costumi, non solamente per ogni piccola ingiuria ci adiriamo, ma come fiere salvatiche, da’ cacciatori e da’ cani irritate, in pazzo e bestial furore trascorriamo, tumultuando, gridando e arrabbiando; e così