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SOPRA DANTE 199

spettanti, ed all’un vizio ed all’altro, se sanamente si guarderà; e perciò comechè l’autor non scriva questo demonio alcuna cosa adoperare in costoro, che sotto la sua giurisdizion son dannati, nondimeno si può comprendere lui, cioè il suo significato, oltre all’ontoso verso che l’una parte contro all’altra dice, sempre con la sua presenza raccendere nella memoria degli avari i tesori tanto amati da loro, e per molte vie acquistati, e con vigilante cura guardati essere stati da loro lasciati, e in un punto tutti i lor pensieri, tutte le loro speranze, tutte le lor fatiche, non solamente essere evacuate e vane, ma essi ancora esserne venuti a perdizione; perchè creder si dee, loro con vana compunzione piagnere e dolersi, che poichè pur da loro partir si doveano, non gli aveano con liberale animo a’ bisognosi participati, della qual cosa loro sarebbe seguita eterna salute, dove essi, per lo non farlo, ne son caduti in perpetua perdizione. E così similmente i prodighi, per l’aspetto di Plutone si ricordano, se per caso alcuno loro uscisse di mente, de’ loro tesori e delle loro ricchezze disutilmente anzi dannosamente spese, donate e gittate; e dove bene e licitamente spendendole potevano acquistare quella gloria che mai fine aver non dee, dove per lo contrario si veggiono in tormento e in miseria sempiterna: la quale assidua ricordazione si dee credere esser loro afflizion continua e incomparabile dolore, il quale con inestinguibile fiamma sempre di nuovo accende le coscienze loro.

Or discendiamo omai a maggior pieta ec.

Questa è la seconda parte principale di questo setti-