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194 COMENTO DEL BOCCACCI

scellerati e scostumati uomini vi dovesser mangiare, come le più volte fanno, ma re o imperadori: useranno ancora maravigliosa sollecitudine, non dico nelle sale o nelle camere, ma nelle stalle e ne’ cellieri in fare le mangiatoie intarsiate, e’ sedili scorniciati, e gli altri vasi a questi luoghi opportuni così esquisiti, come se negli occhi sempre aver gli dovessero, e al lor proprio uso adoperargli. Peccasi ancora nel dove i doni e le spese smisuratamente si fanno, cioè in cui e in quanto, le più delle volte a ghiottoni, a lusinghieri, a ruffiani, a buffoni, a femminette di disonesta vita e di vilissima condizione si faranno doni magnifichi, i quali sarebbero ad eccellentissimi uomini accettevoli; apparecchierannosi loro cavalcature, farannosi letti, e scalderannosi i bagni non altrimenti che se nobili e1 segnalati uomini dovessero pervenirvi: e se per avventura un valente uomo capitasse alle case di questi cotali gittatori, con tristo viso con leggieri spese malvolentieri ricevuto vi fia. Ora in queste e in simili cose consiste il vizio della prodigalità, e il prodigo gitta via il suo. E oltre a questo, il prodigo si parte simile all’avaro, in quanto esso desidera, e con ardente sollecitudine d’acquistare; e in ciò posta giuso ogni coscienza, ogni onestà e dovere, non cura come nè donde si venga l’acquisto, perchè talvolta commette baratterie, frodi, e inganni e violenze, ma nol fa a fine che l’avaro, cioè per adunare, ma per avere più che gittar via. E se alcuni sono in questo vizio oltre ad ogni misura pecca-

  1. Il codice ha sepulati.