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SOPRA DANTE 177

alcuna volta significa abbondanza, e massimamente qui, ad alcuno non è dubbio, che con altrui che co’ ricchi non si fa, e spezialmente secondo il giudicio del vulgo ragguardante, la cui estimazione spessissimamente è falsa; perciocchè esso quasi sempre crede, che là dove vede i granai pieni, come appo i ricchi si veggono, che quivi sia abbondanza grandissima; dove in contrario, essendo le menti vote, siccome l’avarizia procura, v’è fame e gran penuria d’ogni bene, e però in questo maritaggio niuna cosa si genera che laudevole o degna di reverenza sia. Cerbero cane di Plutone, estimano alcuni essere stato vero cane, e perciò essere detto lui aver tre teste, per tre singulari proprietà le quali erano in lui: egli era nel latrato d’alta voce e di sonora, ed era mordacissimo, e oltre a ciò era in tenere quello che egli prendeva fortissimo; nondimeno, sotto la verità di questo cane, sentirono i poeti essere altri sensi riposti, in quanto è detto guardiano di Dite; e perciò conciosiacosachè per Dite si debbano intender le ricchezze, siccome davanti è mostrato, non potremo più attamente dire, alcuno essere guardiano di quelle, se non l’avaro; e così per Cerbero sarà da intendere l’avaro, al quale perciò sono tre teste descritte, a dinotare tre spezie d’avari, perciocchè alcuni sono, i quali sì ardentemente desiderano l’oro, che essi cupidamente in ogni disonesto guadagno per averne si lascian correre, acciocchè quello che acquistato avranno pazzamente spendano, donino e gittin via; i quali avvegnachè guardiani delle ricchezze dir non si possano, nondimeno sono pessimi e dannosi uomini. La seconda spezie è quella di

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