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SOPRA DANTE 145

no, siccome nelle colpe furon contrarìi. Le quali colpe vuole l’autore che sien queste, avarizia e prodigalità, delle quali l’una appresso egli apre, e l’altra per l’aver detto contraria vuol che s’intenda, e dice, Questi son cherchi, che non han coperchio Peloso al capo, perciocchè la cherica, la quale è rasa, è nella superior parte del capo. E vogliono alcuni, i cherici portare la cherica in dimostrazione e reverenza di san Piero, al quale dicono questi cotali, quella essergli stata fatta da alcuni scellerati uomini in segno di pazzia; perciocchè non intendendo, e non volendo intendere la sua santa dottrina, e vedendolo ferventemente predicare dinanzi a’ principi e a’ popoli, i quali quella in odio aveano, estimavano che egli questo facesse come uomo che fuor del senno fosse: altri vogliono, che la cherica si porti in segno di degnità, in dimostrazione che coloro i quali la portano, sieno più degni che gli altri che non la portano: e chiamanla corona, perciocchè rasa tutta l’altra parte del capo, un sol cerchio di capegli vi dee rimanere, il quale in forma di corona tutta la testa circonda, come fa la corona. E chiamansi questi cotali, che questo cerchio portano, clerici da cleros, graece, che in latino suona, quanto uomini la sorte de’ quali sia Iddio, e papi e cardinali, è il papa in terra vicario di Cristo, dal quale, mediante san Piero, hanno l’autorità grandissima, la quale santa chiesa ne predica; della quale autorità, e in Purgatorio e in Paradiso, siccome in luogo dove più convenientemente il richiede la materia che qui, si

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