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SOPRA DANTE 143

qui usa l’autore una figura chiamata preoccupazione: Dissi: maestro mio, qui domanda l’autore Virgilio, che gente questa sia, e per qual colpa dannati, dicendo, or mi dimostra, Che gente è questa, la quale è qui così dolorosamente afflitta: e dopo questo gli muove un altro dubbio dicendo, e oltre a quel che domandato t’ho, mi di’, e se tutti fur cherci,

Questi chercuti, alla sinistra nostra.

Chercnti gli chiama, perciocchè aveano la cherica in capo, e da questo ancora comprendeva loro per quello dovere esser cherici. Ed egli a me: qui Virgilio primieramente generalmente di quegli che erano così a man destra, come a man sinistra determma; e poi distinguendo risponde alla domanda fattagli dall’autore, e dlcegli oltre a ciò per qual colpa dannati sieno, primieramente dicendo: tutti quanti, cioè quanti tu ne vedi a destra a a sinistra, fur guerci, cioè con non diritto vedere, come color ci paiono, i quali non hanno le luci degli occhi dirittamente come gli altri uomini poste negli occhi, il qual difetto talora avviene per natura, e talora per accidente: per accidente avviene per difetto le più delle volte delle balie, le quali questi cotali essendo piccioli fanciulli hanno avuti a nudrire, ponendo loro la notte un lume di traverso, o di sopra a quella parte ove tengon la testa; o esse medesime, come spesse volte fanno, stando loro sopra capo, gl’inducono a guatarsi indietro; e i fanciulli vaghi della luce, torcono gli occhi, e sì in quella parte dove il lume veggono, e non potendosi muovere, si sfor-