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SOPRA DANTE 63

venne, appiccò una faretra alle spalle, e posele un arco in mano, e insegnolle non filare, ma saettare e gittare le pietre con la rombola, e correr dietro agli animali salvatichi: ne’ quali esercizii costei già divenuta grande fu maravigliosa femmina. E fu in correre di tanta velocità, che correndo ella pareva si lasciasse dietro i venti; e fu sì leggiera, che Virgilio iperbolicamente parlando dice, che ella sarebbe corsa sopra l’onde del mare senza immollarsi le piante de’ piedi. Costei da molti nobili uomini addomandata in matrimonio, mai alcuna cosa non ne volle udire, ma virginità servando si dilettava d’abitar le selve nelle quali era stata allevata, e di cacciare: poi pare che richiamata fosse nel regno paterno; e ritornatavi, e sentendo la guerra di Turno con Enea, da Turno richiesta, con molti de’ suoi Volsci andò in aiuto di lui; dove un dì fieramente contro a’ Troiani combattendo, fu fedita d’una saetta nella poppa da uno che avea nome Arruns della qual fedita essa morì incontanente.

Eurialo Turno e Niso di ferute.

Eurialo e Niso furono due giovani Troiani, li quali in Italia aveano seguito Enea; ed essendo insieme con Ascanio figliuolo d’Enea rimasi a guardia del campo d’Enea, il quale era andato a cercare aiuto contro a Turno a certi popoli circonvicini, avvenne, che premendo Turno molto Ascanio, si dispose Ascanio, per tema di non poter sofferire la forza di Turno, di far sentire ad Enea come da assedio era gravemente stretto, acciocchè di tornare in soccorso di lui il padre s’affrettasse. Alla qual cosa fare Niso si prof-