vinatione, de Laudibus Philosophiae, de Legibus, de Republica, de Re frumentaria, de Re militari, de Re agraria, de Amicitia, de Senectute, de Paradoxis, de Topicis, ed altri più: e lasciò infinite orazioni fatte in senato ed altrove, degne di eterna memoria: e oltre a ciò scrisse un gran volume di pistole famigliari e altre. Divenne per la sua industria in Roma splendido cittadino, in tanto che non solamente fu assunto tra la gente patrizia, ma esso fu fatto dell’ordine del senato, e insino al sommo grado del consolato pervenne: nel quale avendo da Fulvia, amica di Quinto Curio, e da certi ambasciatori degli Allobrogi, cautamente sentita la congiurazione ordinata da Catilina, presi certi nobili giovani romani che a quella tenevano, essendosi già Catilina partito di Roma, da grandissimo pericolo liberò la città. Fu oltre a ciò mandato in esilio da’ Romani, e poi finito l’anno rivocato, e con mirabile onore ricevuto. E sopravvenute le guerre cittadine, seguì le parti dì Pompeo: ed essendo in ogni parte i Pompeiani vinti da Giulio Cesare, fu rivocato in Roma, nè però fu privato dell’ordine senatorio. Ultimamente fu di quelli li quali congiurarono contro a Cesare, e quivi si ritrovò dove Cesare fu ucciso; per la qual cosa, come gli altri congiurati fuggitosi di Roma, essendo il nome suo posto nella tavola de’ proscritti da Antonio triumviro, il quale fieramente l’odiava, se n’andò a Gaeta: dove pianamente dimorando, Gaio Popilio Lanate, il quale Tullio con la sua eloquenza avea di capitale pericolo liberato, pregò Marco Antonio, che gli concedesse di perseguirlo e d’uccider-