Pagina:Boccaccio - Il comento sopra la Commedia di Dante Alighieri di Giovanni Boccaccio nuovamente corretto sopra un testo a penna. Tomo I, 1831.djvu/33


SOPRA DANTE 13

qual cosa fu nel canto xxvi. del Paradiso, là dove Adamo gli dice,

Dante, la voglia tua discerno meglio, ec.

E questo basti intorno al titolo avere scritto.

La terza cosa principale, la quale dissi essere da investigare, è a qual parte di filosofia sia sottoposto il presente libro, il quale, secondo il mio giudicio, è sottoposto alla parte morale, ovvero etica perciocchè quantunque in alcuno passo si tratti per modo speculativo, non è perciò per cagione di speculazione ciò posto, ma per cagione dell’opera, la quale quivi ha quel modo richiesto di trattare.

Espedite le tre cose sopraddette, è da vedere della rubrica particulare che segue, cioè: Incomincia il primo Canto dell’Inferno. Ma avanti che io più oltre proceda, considerando la varietà e la moltitudine delle materie che nella presente lettura sopravverranno, e il mio poco ingegno e la debolezza della mia memoria, intendo, che se alcuna cosa meno avvedutamente o per ignoranza mi venisse detta, la qual fosse meno che conforme alla cattolica verità, che per non detta sia, e da ora la rivoco, e alla emendazione della santa chiesa me ne sommetto. Dice adunque la nostra rubrica: Incomincia il primo canto dell’Inferno: intorno alla quale è da vedere s’egli è inferno, e se n’è più ch’uno, e in qual parte del mondo sia, d’onde si vada in esso, qual sia la forma di quello, a che serva, e se per altro nome si chiama che inferno. E primieramente dico, ch’egli è inferno, il che per molte autorità della Scrittura si prova: e primieramente per Isaia, il quale