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286 COMENTO DEL BOCCACCI

Lavina sua figliuola per moglie, avendola già promessa a Turno, la diede ad Enea: di che gran guerra nacque, nella quale, secondochè dice Servio, questo Latino morì quasi nella prima battaglia.

Che con Lavina sua figlia sedea.

Lavina, come detto è, fu figliuola di Latino e d’Amata, e moglie d’Enea, del quale ella rimase gravida; e temendo la superbia di Ascanio figliuolo di Enea, il quale era rimaso vincitore della guerra di Turno, si fuggì in una selva; e appo un pastore, secondochè dice Servio, chiamato Tiro dimorò nascosamente: e partorì al tempo debito un figliuolo, il quale nominò Giulio Silvio Postumo, perciocchè nato era dopo la morte del padre nella selva. Ma poi fu costei da Ascanio rivocata nel suo regno, avendo egli già fatta la città di Alba, ed in quella andatosene. La quale non essendo dalle cose avverse rotta, tanto reale animo servò nel petto femminile, che senza alcuna diminuzione guardò il regno al figliuolo, tanto che egli fu in età da sapere e da potere regnare. Ma Eusebio in libro temporum dice, che costei dopo la morte d’Enea si rimaritò ad uno il quale ebbe nome Melampo, e di lui concepette un figliuolo, il quale fu chiamato Latino Silvio: nè più di lei mi ricorda aver trovato.

Vidi quel Bruto, che cacciò Tarquinio:

Bruto fu per lignaggio nobile uomo di Roma, perciocchè egli fu d’una famiglia chiamata i Giunii, ed il suo nome fu Caio Giunio Bruto: e la madre di lui fu sorella di Tarquinio superbo, re de’ Romani. E perciocchè egli vedeva Tarquinio incrudelire con-