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252 | COMENTO DEL BOCCACCI |
a’ tempi di Archippo, il quale era appo gli Ateniesi nel supremo maestrato, cioè centottanta anni dopo la presura di Troia, Archiloco dice, che egli fu corrente la XXIII. Olimpiade, cioè cinquecento anni dopo il disfacimento di Troia. Apollodoro gramatico, ed Eufarbio istoriografo testimoniano, Omero essere stato avanti che Roma fosse fatta centoventiquattro anni: e come dice Cornelio Nepote, avanti la prima Olimpiade cento anni, regnante appo i Latini Agrippa Silvio, ed in Lacedemonia Archelao. Del quale perciò così particulare investigazione del suo tempo ho fatta, perchè comprender si possa, poi tanti valenti uomini di lui scrissero, quantunque concordi non fossero, ciò avvenuto non poter essere, se non per la sua preeminenza singulare.
L’altro e Orazio satiro, che viene.
Orazio Flacco fu di nazione assai umile e depressa, perciocchè egli fu figliuolo d’uomo libertino: e libertini si dicevan quelli, li quali erano stati figliuoli d’alcun servo, il quale dal suo signore fosse stato in libertà ridotto, e chiamavansi questi cotali liberti: e fu di Venosa, città di Puglia: e nacque sedici anni avanti che Giulio Cesare fosse fatto dettatore perpetuo. Dove si studiasse, o sotto cui, non lessi mai, che io mi ricordi, ma uomo d’altissima scienza e di profonda fu, e massimamente in poesia fu espertissimo. La dimora sua fu, per quello che comprender si possa nelle sue opere, il più a Roma, dove venuto, meritò la grazia d’Ottaviano Cesare, e fugli conceduto d’essere dell’ordine equestre, il quale in Roma a que’ tempi era venerabile assai. Fu oltre a ciò fatto maestro