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SOPRA DANTE 189

sizione dell’anima e del corpo, le quali insieme fanno l’uomo, essere disfatta; perciocchè dopo cotale dipartimento, colui che prima era uomo, non è poi più uomo. Poscia ch’io v’ebbi, guardando, alcun riconosciuto, il quale non nomina, perciocchè se egli il nominasse, qualche fama o infamia gli darebbe: il che sarebbe contro a quello che di sopra ha detto cioè,

Fama di loro il mondo esser non lassa ec.
Vidi, e conobbi l’ombra di colui,
Che fece per viltate il gran rifiuto.

Chi costui si fosse, non si sa assai certo; ma per l’operazione, la quale dice da lui fatta, estiman molti lui avere voluto dire di colui, il quale noi oggi abbiamo per santo, e chiamanlo san Piero del Morrone, il quale senza alcun dubbio fece un grandissimo rifiuto, rifiutando il papato. E dicesi lui a questo rifiuto essere in questa maniera pervenuto, che essendo egli semplice uomo e di buona vita, nelle montagne del Morrone in Abruzzo sopra Selmona in atto eremitico, egli fu eletto papa in Perugia, appresso la morte di papa Niccola d’Ascoli; ed essendo il suo nome Piero, fu chiamato Celestino. La cui semplicità considerando messer Benedetto Gatano cardinale, uomo avvedutissimo, e di grande animo e desideroso del papato, astutamente operando gl’incominciò a mostrare, che esso in pregiudicio dell’anima sua tenea tanto oficio, poichè a ciò sofficiente non si sentia: alcuni voglion dire che esso usò con alcuni suoi segreti servidori, che la notte voci s’udivano nella camera del predetto papa, le quali, quasi d’angeli