Pagina:Boccaccio - Il comento sopra la Commedia di Dante Alighieri di Giovanni Boccaccio nuovamente corretto sopra un testo a penna. Tomo I, 1831.djvu/189


SOPRA DANTE 169

l’onnipotente padre aver fatto in cielo, sentendo per la divota orazione colui alla via della verità ritornare, il quale del tutto partito se n’era, e ogni sua grazia avea dispersa e gittata vìa. Che festa ancora dobbiam credere averne fatta gli angeli di vita eterna? la letizia de’ quali è maggiore sopra un peccatore che torni a penitenza, che sopra novantanove giustì. Posta dunque l’orazione nel cospetto di Dio, quivi dolendosi del malvagio stato di colui che la manda, prega appresso: e quello di che ella prega, scrive l’autore dicendo, che ella chiede in sua dimanda Lucia, e come suo fedele, e che ha di lei bisogno, a lei il raccomanda: e così dovete intendere, quella donna gentile essere la santa orazione fatta dal peccatore, e in questa parte dovemo intendere per Lucia la divina clemenza, la divina misericordia, la divina benignità, la qual veramente è nemica di ciascun crudele, perciocchè in alcun crudele nè pietà nè misericordia si trova giammai. Appare adunque per questo che l’orazione dell’autore addomandasse misericordia. Per la qual cosa noi possiamo, avendo peccato, nella grazia di Dio ritornare; perciocchè egli è tanta la indegnità e la iniquità del peccatore, e adoperare contro a’ comandamenti di Dio, che se la sua misericordia non fosse, alcun nostro merito mai ci potrebbe nel suo amore ritornare. Quinci per le cose che seguitano, appare il nostro signore aver prestati benignamente gli orecchi della sua divinità a’ preghi fatti dall’umile orazione, in quanto dice l’autore che Lucia, cioè la divina misericordia, chiamò Beatri-