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SOPRA DANTE 157

perciocchè l’effetto il quale seguì del venire Beatrice a Virgilio, venne da una clemenza divina, quasi mossa, come le nostre si muovono per alcuno rammarichio, e però dice Beatrice quella donna compiangersi, cioè mostrare una affezione dell’impedimento dell’autore, come qui tra noi mostra chi ha compassione d’alcuno.

Di questo impedimento, ov’i’ ti mando,

cioè alla salute dell’autore; Sì che duro, cioè stabile e fermo, giudicio, da Dio, cioè dispositivo, lassù, cioè in cielo, frange, cioè s’apre, e dimostra come le marine onde, cacciate talvolta dall’impeto d’alcun vento, che vengono insino alla terra chiuse, e quivi frangendo s’aprono: e così sta chiusa ed occulta la divina disposizione, inflno a tanto che di manifestarla bisogni. Lucia chiese costei, cioè questa donna chiese Lucia, in suo dimando, cioè nel suo prego. Il senso di questa lettera, quantunque alquanto di sopra aperto n’abbia, non si può qui mostrare essere litterale, e però è da riserbare quando si tratterà l’allegorico. E disse, questa donna, ora ha bisogno il tuo fedele, Di te; perciocchè è in grandissima tribulazione, per la paura la quale ha delle tre bestie che il suo cammino impediscono: ed io a te lo raccomando; volendo dire, poichè suo fedele era, che ella nel suo scampo s’adoperasse,

Lucia nimica di ciascun crudele,
Si mosse, udito questo, e venne al loco, dov’io era,
Ch’ io mi sedea con l’antica Rachele.

Rachele fu figliuola di Labam, fratellpo di Rebecca moglie di Isac, e fu moglie di Giacob: la quale