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122 COMENTO DEL BOCCACCI

E Ovidio nel principio del suo maggior volume dice.

In nova fert animus mutatas dicere formas Corpora.

Ed incontanente invoca, dicendo,

— — — — — dî coeptis, nam vos mutastis, et illas, Aspirate meis, etc.

E talvolta i poeti, insieme con l’invocazione, mescolano la sommaria intenzion loro: e così nel principio della sua Odissea fece Omero, li versi del quale ottimamente traslatò in latino Orazio, dicendo.

Dic mihi, Musa, virum captae post tempora Trojae,
Qui mores hominum multorum vidit, et urbes.

così similmente il venerabile mio precettore M. Francesco Petrarca fece nel principio della sua Africa, dicendo:

Et mihi conspicuum meritis, belloque tremendum
Musa, virum referas.

ma il nostro autore s’accostò più allo stilo di Virgilio, come in ciascuna cosa fa, che a quello d’alcun altro; perciocchè avendo sotto brevità del precedente Canto mostrato quello che intende in tutto il libro suo di dire, laddove dice:

E trarrotti di qui, per luogo eterno, ec.

qui fa la sua invocazione, dicendo:

O Muse, o alto ingegno, or m aiutate:
O mente, che scrivesti, ec.

Invoca adunque in questo suo principio, siccome appare, le Muse, siccome di sopra è mostrato far gli