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34 IL FILOSTRATO


VIII.


Bastiti questo, caro amico mio,
     Sentir de’ miei dolori, i quai giammai
     Più non scopersi: e pregoti per Dio,
     S’alcuna fede al nostro amor tu hai,
     Ch’altrui tu non discopri tal disio,
     Che noia men potria seguire assai.
     Tu sai quel c’hai voluto, vanne, e lascia
     Qui me combatter colla mia ambascia.

IX.


O, disse Pandar, come hai tu potuto
     Tenermi tanto tal fuoco nascoso?
     Che t’avrei dato consiglio o aiuto,
     E trovato alcun modo al tuo riposo.
     A cui Troilo disse: come avuto
     Da te l’avrei, che sempre te doglioso
     Per amor vidi, e non ten sai atare?
     Me dunque come credi sodisfare?

X.


Pandaro disse: Troilo, io conosco
     Che tu di’ il ver, ma spesse volte avviene,
     Che quei che sè non sa guardar dal tosco,
     Altrui per buon consiglio salvo tiene:
     E già veduto s’è andare il losco
     Dove l’alluminato non va bene;
     E benchè l’uom non prenda buon consiglio,
     Donar lo puote nell’altrui periglio.