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PARTE PRIMA 17


XVII.


E come ch’e’ Troian fosser serrati
     Dalli greci nemici, non avvenne
     Che però fosson mal intralasciati
     Gli divin sacrificii, ma si tenne
     Per ciascun tempio quelli modi usati:
     Ma con maggiore onore e più solenne,
     Che alcuno altro, Pallade onoravano
     In ogni cosa, e più ch’altro guardavano.

XVIII.


Perchè venuto il vago tempo il quale
     Riveste i prati d’erbette e di fiori,
     E che gaio diviene ogni animale,
     E in diversi atti mostran loro amori;
     Li troian padri al Palladio fatale
     Fer preparar li consueti onori;
     Alla qual festa e donne e cavalieri
     Fur parimente, e tutti volentieri.

XIX.


Tra’ quali fu di Calcas la figliuola
     Griseida, la qual’era in bruna vesta,
     La qual, quanto la rosa la viola
     Di beltà vince, cotanto era questa
     Più ch’altra donna bella, ed essa sola
     Più ch’altra facea lieta la gran festa,
     Stando nel tempio assai presso alla porta,
     Negli atti altiera, piacente ed accorta.


il filostrato 2