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186 IL FILOSTRATO


XLIX.


Ma Pandar seco diceva altrimente,
     Come colui che conosceva intera
     L’intenzïon di Calcas pienamente:
     Questa tua voglia sì focosa e fiera
     Si potrà raffreddar, s’el non mi mente
     Ciò ch’io udii infin quand’ella c’era;
     Ed il decimo giorno, e ’l mese e l’anno,
     Pria la rivegghi, credo passeranno.

L.


Poi che furono a casa ritornati,
     Intramendue in camera n’andaro,
     Ed a seder si furono assettati
     E di Griseida molto ragionaro,
     Senza dar sosta Troilo agl’infiammati
     Sospir, ma dopo alquanto si levaro,
     Dicendo Troilo: andiamo, e sì vedremo
     La casa almen; poich’altro non potemo.

LI.


E detto questo, il suo Pandaro prese
     Per mano, e ’l viso alquanto si dipinse
     Con falso riso, e del palagio scese,
     E varie cagïon con gli altri finse
     Ch’eran con lui, per nasconder l’offese
     Ch’e’ sentiva d’amor; ma poich’attinse
     Con gli occhi di Griseida la magione
     Chiusa, sentì novella turbazione.