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comincia il libro chiamato DECAMERON, cognominato PRENCIPE GALEOTTO, nel quale si contengono cento novelle, in diece dì dette da sette donne e da tre giovani uomini.



PROEMIO

Umana cosa è aver compassione degli afflitti; e come che a ciascuna persona stea bene, a coloro è massimamente richesto, li quali già hanno di conforto avuto mestiere, et hannol trovato in alcuni: fra’ quali, se alcuno mai n’ebbe bisogno, o gli fu caro, già ne ricevette piacere, io son uno di quegli. Per ciò che dalla mia prima giovanezza infino a questo tempo oltre modo essendo acceso stato d’altissimo e nobile amore, forse più assai che alla mia bassa condizione non parrebbe, narrandolo, si richiedesse; quantunque appo coloro che discreti erano, et alla cui notizia pervenne, io ne fossi lodato, e da molto più reputato, nondimeno mi fu egli di grandissima fatica a sofferire, certo non per crudeltà della donna amata, ma per soverchio fuoco nella mente concetto da poco regolato appetito: il quale, per ciò che a niuno convenevol termine mi lasciava contento stare, più di noja che bisogno non m’era spesse volte sentir mi facea. Nella qual noja tanto rifrigerio già mi porsero i piacevoli ragionamenti d’alcuno amico e le sue laudevoli consolazioni, che io porto fermissima opinione per quelle essere avvenuto che io non sia morto. Ma, sì come a colui piacque, il quale, essendo egli infinito, diede per legge incommutabile a

Boccaccio. I 1