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FILOCOLO
DI
GIOVANNI BOCCACCIO
LIBRO QUARTO.
Il volonteroso giovane, abandonate le sue case con poco dolore sollecitava i passi de’ compagni, seguendo quelli d’Ascalione ammaestratissimo duca del loro cammino: ma i fati da non poter fuggire volsero in arco la diritta via. E primieramente venuti alla graziosa terra ove Manto crudelissima giovane lasciò le sue ossa con nome eterno, passarono oltre per lo piacevole piano: ma poichè dietro alle spalle s’ebbero le chiare onde di Secchia lasciate, e saliti sopra i fronzuti omeri d’Appennino, e discesi di quello, si trovarono nel piacevole piano del fratello dell'imperiale Tevero, vicino al monte onde gli antichi edificatori del superbo Ilione si dipartirono. Quivi s’apersero gli occhi d’Ascalione, e forte si maravigliò della travolta via, ignorando ove i fortunosi casi gli portassero,