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e massimamente quando noiose sono: e che il geloso più di voi n’abbia è manifesto, però che voi a niuna cosa intendete se non solamente ad acquistare l’amore di quella donna cui voi amate, il quale non potendolo avere v’è gravissima noia. Ma certo e’ potrebbe di leggiere avvenire, con ciò sia cosa che i cuori delle femine sieno mobili, che subitamente voi, non pensandoci, vi trovereste averlo acquistato: o forse che v’ama, ma, per provare se voi lei amate, dimostra il contrario, e mostrerà forse infino a quel tempo ch’ella fia bene del vostro amore accertata. Con questi pensieri può molto speranza mitigare la vostra doglia: ma il geloso ha l’animo pieno d’infinite sollecitudini, alle quali né speranza né altro diletto può porgere conforto, o alleviare la sua pena. Egli sta intento di dare legge a’ vaghi occhi, a’ quali il suo posseditore non la può donare. Egli vuole e s’ingegna di porre legge a’ piedi e alle mani, e a ogni altro atto della sua donna. Egli vuole essere provido conoscitore e de’ pensieri della donna e della allegrezza, ogni cosa interpretando in male di lui, e crede che ciascuno disideri e ami quello che egli ama. Similemente s’imagina che ogni parola sia doppia e piena d’inganno, e se egli mai alcuna detrazione commise, questo gli è mortal pensiero imaginando che per simile modo esso debba essere ingannato. Egli vuol chiudere con avvisi le vie dell’aere e della terra, e, brievemente, ne’ suoi pensieri gli nocciono il cielo e la terra, gli uccelli e gli animali, e qualunque altra creatura: e a questo levarli non ha luogo esperienza, però che se la fa e trovi che lealmente