Pagina:Boccaccio - Filocolo di Giovanni Boccaccio corretto sui testi a penna. Tomo 2, 1829.djvu/47

mai a quelli non poté pervenire, né vede di potere, onde ella si consuma stretta da ferventissimo amore, come tu puoi pensare se mai amasti. Trovandoci noi, adunque, qui solette, de’ nostri infortunii cominciammo a ragionare, e conoscendoli più che d’alcuna altra donna maggiori, non potemmo ritenere le lagrime, ma piangendo ci dolavamo, sì come tu potesti vedere". Assai mi dolfe di loro udendo questo, e con quelle parole che al loro conforto mi parvero utili le sovenni, e da loro mi partii. Ora mi s’è più volte per la mente rivolto il loro dolore, e alcuna volta ho fra me pensato qual doveva essere maggiore, e l’una volta consento quello dell’una, l’altra quello dell’altra: e le molte ragioni per le quali ciascuna mi pare che abbia da dolersi non mi lasciano fermare ad alcuna, onde io ne dimoro in dubbio. Piacciavi che per voi io di questa erranza esca, dicendomi quale maggiore doglia vi pare che sostenga -.

- Greve dolore era quello di ciascuna - disse la reina, - ma considerando che a colui è gravissima l’avversità che nelle prosperità è usato, noi terremo che quella che ’l suo amante ha perduto senta maggior dolore e sia più dalla fortuna offesa. Fabrizio mai i casi della fortuna non pianse, ma Pompeo sì. E manifesta cosa è che se dolci cose mai non si fossero gustate, ancora sarebbero a conoscere l’amare. Medea non seppe mai, secondo il suo dire, che prosperità si fosse mentre essa amò, ma, abandonata da Giansone, si dolfe della avversità. Chi piangerà quello ch’egli mai non ebbe? Non alcuno, ma più tosto il disidererà. Seguasi dunque che l’una per dolore, l’altra per disio piangeva delle due donne -.