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bella donna si dipinse di nuova rossezza, dicendo: Certo non debitamente avete di reina proveduto all’amoroso popolo, che di sofficientissimo re avea bisogno, però che di tutti voi, che qui dimorate, la più semplice e con meno virtù sono, né alcuno di voi è a cui meglio che a me investita non fosse. Ma poi che a voi piace, né alla vostra elezione posso opporre, e acciò che io alla fatta promessa non sia contraria, io la prenderò, e spero che dagl’iddii e da essa l’ardire dovuto a tanto uficio prenderò: e con l’aiuto di colui a cui queste frondi furono già care, a tutti risponderò secondo il mio poco sapere. Nondimeno io divotamente il priego che egli nel mio petto entri, e muova la mia voce con quel suono, col quale egli già l’ardito uomo vinto fece meritare d’uscire della guaina de’ suoi membri. Io per via di festa, lievi risposte vi donerò, sanza cercare le profundità delle proposte questioni, le quali andare cercando più tosto affanno che diletto recherebbela alle nostre menti -. E questo detto, con le dilicate mani prese l’offerta ghirlanda, e la sua testa ne coronò, e comandò che, sotto pena d’essere dall’amorosa festa privato, ciascuno s’apparecchiasse di proporre alcuna quistione, la quale fosse bella e convenevole a quello di che ragionare intendeano, e tale, che più tosto della loro gioia fosse accrescitrice, che per troppa sottigliezza o per altro guastatrice di quella.

Dalla destra mano di lei sedea Filocolo, a cui ella disse: Giovane, cominciate a proporre, acciò che