Pagina:Boccaccio - Filocolo di Giovanni Boccaccio corretto sui testi a penna. Tomo 2, 1829.djvu/304

questo affatto intendo di commettere altrui, insieme col quale il dominio del luogo concederò a chi il prenderà. Se tu il vuoi prendere, la sollecitudine tua converrà essere molta, e in molte cose e diverse, la quale avendo, la vaga anima per forza abandonerà gli amorosi pensieri, e quelli abandonando, metterà in dimenticanza, e dimenticati, potrai dire te essere dalla infermità ché sostieni liberato, e fuori delle mani dell’amore della crudele donna. E non ti sia noia se io edificatore ti faccio di mura, e gente rozza e grossa ti do a governare più tosto che terra fatta con gente ordinata, la quale alla tua gran virtù conosco si converria, però che se io ti dessi quelli a reggere, il loro ordine e la loro mansuetudine poco affanno o niuno daria alla tua mente, e così in quelli pensieri ove dimori, in quelli perseverando staresti, né mai liberato saresti da amore. Ma costoro, inordinati e materiali, sovente ti moveranno ad ira, la quale tu paziente sosterrai, e la loro inordinatezza ti sarà materia di pensare come a ordine li possi recare: de’ quali pensieri, e d’altri molti, quello che già ti dissi ti seguirà. A diverse infermità, diversi impiastri adopera il savio medico: prendi questo alla tua per mio consiglio, se disideri di sanare -.

Caleon, udendo il savio consiglio e conoscendo la liberalità di Filocolo, e similmente il perpetuo onore e l’utile che di ciò che Filocolo gli proferea gli potea seguire, rispose: Signor mio, a molto più valoroso di me sì alto uficio si converria, il quale ancora, come voi dite, ottimo rimedio il conosco alla mia infermità, e però in luogo di grazia singulare da voi il ricevo, apparecchiato ad ogni riconoscenza che voi vorrete di tanto