Pagina:Boccaccio - Filocolo di Giovanni Boccaccio corretto sui testi a penna. Tomo 2, 1829.djvu/218

ciò che di loro feci, e che essi sieno pronti alla loro vendetta -.

Propone adunque l’amiraglio d’andare con segno di pace a’ vittoriosi cavalieri, se egli potrà, e dimandarli di loro condizione e dimandare la loro pace, se concedere gliela vorranno; e se i due amanti non saranno morti, di trarli di quel pericolo, e in ammenda della vergogna, onorarli sopra i maggiori del suo regno: e così com’egli divisa, così mette ad effetto. Egli si fa disarmare, e vestito di bianchi vestimenti e sottili, si fa recare un ramo d’uliva, e salito a cavallo, con quello in mano, tenta di passare nel prato tutto solo. Il passarvi gli è largito, ma non sanza alcuna paura; e pervenuto davanti a’ cavalieri che a cavallo incontro gli venieno, maravigliandosi vede con loro lo spaventevole giovane: e certo Filocolo non ebbe maggior paura di morire veggendo intorno a sé le fiamme accese, che ebbe l’amiraglio vedendosi colui presso. Egli con umile e con tremante voce cominciò loro così a dire:

- O chi che voi vi siate, vittoriosi cavalieri, vendicatori per la vostra pietà della villana morte de’ due giovani, contro a’ quali io sanza ragione fui crudele, gl’iddii, i quali sanza dubbio favorevoli a voi conosco, in meglio avanzino i vostri disii. Io con segno di pace in mano vengo per quella a voi, a’ quali guerriere mai non saria stato se conosciuti v’avessi per adietro, come ora conosco: piacciavi di concederlami. Voi avete tanti de’ miei cavalieri morti, che degnamente è vendicata la morte degli arsi giovani, se vostra cosa erano e se per vendicare quelli, qui veniste, com’io credo; e ciò si vede, ché ’l prato, pure stamane tutto verde, ora vermiglio e pieno di morti e di feriti discerno, e ’l