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il suo tesoro è infinito. E com’io v’ho detto, a fine di donarle al signore il fa; e come egli l’ha, in quella torre le guarda, dove alcuna che pulcella non sia, non può aver luogo. Ma prima che io a porgervi alcun consiglio proceda, vi voglio divisare come queste pulcelle in questa torre dimorano, e sotto che guardia: le quali cose udite, forse voi così com’io vi saprete consigliare.

"La torre dove le donzelle dimorano, come voi nel nostro porto entrando poteste vedere, è altissima tanto che quasi pare che i nuvoli tocchi, e si è molto ampia per ogni parte, e credo che il sole, che tutto vede, mai sì bella torre non vide, però ch’ella è di fuori di bianchi marmi e rossi e neri e d’altri diversi colori tutta infino alla sua sommità, maestrevolemente lavorati, murata. Ella, appresso, ha dentro a sé per molte finestre luce, le quali finestre divise da colonnelli, non di marmo, ma d’oro tutti, si possono vedere, le porte delle quali non sono legno, anzi pulito e lucente cristallo. Questo tutto di fuori a’ riguardanti si può palesare, ma dentro ha più mirabili cose, le quali, chi non le vede, impossibile gli pare a crederle, udendole narrare. Elli vi sono cento camere bellissime, e chiare tutte di graziosa luce, e molte sale; ma tra l’altre sale una ve ne dimora, credo la più nobile cosa che mai fosse veduta. Ella tiene della larghezza della torre grandissima parte, volta sopra ventiquattro colonne di porfido di diversi colori, delle quali alcune ve n’ha sì chiare, che, rimirandovi dentro, vedi ciò che per la gran sala si fa: e fermansi le lammie di questa sala sopra capitelli d’oro posti sopra le ricche colonne, le quali sopra basole d’oro similemente sopra ’l pavimento si posano.