Pagina:Boccaccio - Filocolo di Giovanni Boccaccio corretto sui testi a penna. Tomo 2, 1829.djvu/138

vi potrà essere utile, non vi sia grave -. Vedendo Filocolo Bellisano in questo volere, disse: A vostro piacere sia: però quando vi pare ne partiremo -.

Bellisano vide il tempo disposto al loro cammino, per che a lui parve il partire convenevole. E montati sopra la nave, renderono le vele a’ prosperevoli venti, i quali in brieve termine infino nel porto di Alessandria salvamente li portarono. Quivi discesi in terra, date l’ancore a’ fondi, a casa d’un gentile uomo d’Alessandria, a Bellisano amico intimissimo, chiamato Dario, se n’andarono. Egli con lieto viso principalmente Bellisano e appresso Filocolo e gli altri graziosamente ricevette, quanto il suo potere si stendea onorandogli, offerendosi a Filocolo e ad Ascalion e a tutti, per amore di Bellisano, ad ogni loro piacere e servigio apparecchiato: di che da tutti con debite parole fu ringraziato.

Dimorati costoro alquanti giorni con Dario, e veduta la nobile città, e presi diversi diletti, Filocolo, il cui cuore da amorose sollecitudini era stimolato, ogni ora un anno gli si faceva di sapere quello per che quivi venuto era. E però a sé Bellisano e Ascalion chiamò e disse loro: Che facciamo noi? Che perdimento di tempo è il nostro? Venimmo noi qui per vedere le mura d’Alessandria? Quando vi piacesse, a me molto saria caro d’intendere a quello per che qui siamo venuti. La nimica fortuna ci ha assai tolto di tempo: ora che contro alla forza di lei qui siamo pervenuti, non ce ne togliamo noi medesimi, però che il perderlo a chi più sa più spiace -. A cui Bellisano rispose: Ciò che dite assai mi piace, e però facciasi -. Chiamato adunque Dario, in una camera tutti