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Poi fra sé ripensava le parole degl’iddii non potere essere false, ma dicea: "Forse non in questo luogo dell’isola debb’io di Biancifiore trovar novelle, ma in alcuno altro"; per che si imaginava di tutta l’isola voler cercare.

In questi pensieri dimorando Filocolo sedendosi sopra uno antico marmo posto a fronte alle grandi case di Sisife, avvenne che Sisife dimorando ad una finestra verso il mare riguardando, il vide, e molto il rimirò, volendosi pure alla memoria riducere d’averlo altra volta veduto. E dopo molto riguardarlo, si ricordò di Biancifiore, a cui, secondo il giudicio di Sisife, Filocolo molto risomigliava. Per che ella vedendolo così malinconico dimorare, fra sé cominciò a pensare che costui per Biancifiore malinconico dimorasse, e volendosi della vera imaginazione accertare, discesa del luogo dove dimorava, a sé chiamare fece lo innamorato giovane e così gli disse: Giovane, se gl’iddii ad effetto produchino ogni tuo disio, non ti sieno gravi le mie parole, né noioso il contentarmi di ciò ch’io ti domanderò, se licito t’è il dirmelo. Dimmi qual cagione è in te che sì occupato di malinconia tiene il tuo viso, che ha potenza di porgere pietà nel cuore a chi ti mira -. Riguardò Filocolo costei nel viso, e vedendola gentilesca e bella e di costumi ornata, pietosa di sé, dopo un sospiro così le rispose: Gentil donna, appena che io speri che mai gl’iddii alcuna cosa che mi contenti mi concedano, per che io per questo già poco mi curerei la cagione della mia malinconia narrarvi; ma il gentilesco aspetto di voi ad ogni vostro piacere adempiere mi costringe, per che io la vi dirò, ben che mai io