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merito di guiderdone rivolgi tu i tuoi passi verso le guardate bandiere? Certo la mia spada taglierà qualunque arditamente non combatterà co’ nimici -. Le spente fiamme de’ barbari cuori alquanto per le parole di costui si ravvivarono; e voltarono i visi. Scurmenide accende i furori con le sue voci: elli dava i ferri alle mani di coloro che gli aveano perduti, e gridava che i contrarii volti sanza alcuna pietà sieno uccisi. Egli promuove e fa andare inanzi i suoi, e coloro che si cessano sollicita con la battitura della rivolta asta, e si diletta di veder bagnare i freddi ferri nell’innocente sangue. Grandissima oscurità di mali vi nasce, e tagliamenti e pianti, a similitudine di squarciata nube quando Giove gitta le sue folgori: l’armi sonano per lo peso de’ cadenti colpi, le spade sono rotte dalle spade. Sesto co’ suoi non possono più sostenere, però che la piccola quantità era tornata a minor numero d’uomini. Lelio, che i casi della battaglia tutti provede con sollicita cura, con altissima voce e con manifesti atti provoca la seconda schiera alla battaglia. Artifilo, che lungo spazio avea sostenuto il disio della battaglia, muove sè e’ suoi con dovuto ordine, e volonterosi sottentrano a’ gravi pesi della battaglia. E nel primo scontro si dirizzò Artifilo verso il crudele Scurmenide, e mettendo l’aguta lancia nelle sue interiora, sopra il polveroso campo l’abbattè morto. Molti n’uccisero nella loro venuta i nuovi schierati condotti da Artifilo, ma di loro furono simigliantemente molti morti. Artifilo, perduta la lancia, portava nelle sue mani una tagliente accetta, e sostenendo il sinistro corno della battaglia andava uccidendo tutti coloro che davanti gli si paravano; e