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gente cavalcare verso di lui; la quale veduta, incontanente dubitando, non altramenti essarse che fa la piombosa pietra, la quale uscendo della risonante rombola vola, e volando imbianca per l’impeti che davanti truova alla sua foga; e con alta voce voltato a’ suoi cavalieri gridò: Venite, franchi campioni e cari amici e fratelli, però che già credo che i nostri nemici ci si manifestano -. E poi alquanto racchetato in se medesimo, parlò loro così: Signori, se gli occhi non mi mentono, a me par vedere, sì come mostrato v’ho, parte de’ nostri avversarii già essere nella profonda valle appiè del monte e venire verso di noi, e essi, sì com’io credo ancora di nostro movimento, nè delle nostre armi prese niente sanno, nè noi ancora qui non hanno potuto vedere per la folta nebbia, la quale ancora non è dissoluta. Però a me parrebbe che essi fossero da essere obviati con aspro scontro sanza più dimorare, acciò che essi, avedendosi prima di noi che noi gli assalissimo, non potesseno prendere rimedio a noi nocevole, nè al loro scampo utile. Io son certo che essi sono infino a questo luogo venuti sanza trovare alcuna resistenza, per la qual cosa io avviso che essi cavalchino sanza alcuna paura dissolutamente; per che, assalendoli subito, li troverebbe l’uomo sanza alcuno argomento e di loro avrebbe o la morte o la vita, qual più gli piacesse: ond’io vi priego che sanza alcuno dimoro vigorosamente sieno da voi assaliti, cacciando da voi ogni tema. E già vedeste voi, anzi che noi le nostre case abandonassimo, che gl’iddii ne mostrarono segni di riconciliazione e per più certezza di questo ci dierono il santo uccello per vero duca, il quale voi vedete che ha i nostri passi dirizzati in quella parte, che