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manifesto ch’egli ha in sè mirabili virtù. Egli ha potenza di fare grazioso a tutte genti colui che seco il porta, e le cocenti fiamme di Vulcano fuggono e non cuocono nella sua presenza, nè è ricevuto negli ondosi regni di Nettunno chi seco il porta. Il mio padre, pacificato col tuo, quando a lui per isposa mi congiunse, il mi donò acciò che graziosa fossi nel suo cospetto. Egli ti potrà forse assai valere se ’l guardi bene. Priegoti che, se vai, il tornare sia tosto: e priego quelli iddii, i quali, vinti da’ molti prieghi, graziosamente ti ci donarono, che essi ti guardino e conservino sempre, e a noi tosto con allegrezza ti rendino -. Prese Florio l’anello, e quello per caro dono ritenne; e lei lasciata, a suoi compagni si ritornò.

Sentì Ferramonte, duca di Montoro, di presente lo ’nganno fatto a Florio, e la partenza che fare dovea de’ suoi regni; onde egli chiamato Fineo, valoroso giovane e suo nipote, la signoria di Montoro infino alla sua tornata gli assegnò, e sanza niuno dimoro a Marmorina se ne venne a Florio. Il quale, lui e’ compagni trovati, narrata la cagione della sua venuta, pregò Florio che in compagnia gli piacesse di riceverlo in tale affare. Il quale Florio ringraziò assai, e lui per compagno benignamente ricolse, pregandolo ch’egli s’apprestasse per venire il seguente giorno.

Acconci i molti arnesi e’ gran tesori nella bella nave, e Florio e’ suoi compagni e’ servidori tutti di violate veste vestiti, e i corredi della ricca nave e i marinari similemente, la notte sopravenne. E i sei compagni per riposarsi in una camera insieme se n’andarono, nella quale