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ultima età ad affannare? -. Poi rivolto a Florio così gli disse: O caro figliuolo che mi domandi tu? Tu sai che io non ho, nè mai ebbi altro figliuolo che te, e in te ogni mia speranza è fermata. Tu dei il mio grande regno possedere, e la tua testa si dee coronare della mia corona. Tu vedi che la mia vita è poca oramai, e i miei vecchi membri ciascuno cerca di riposarsi sopra la madre terra: la quale vita se forse troppo ti pare che duri, prendi al presente la corona. Oimè, or che cerchi tu, poi che a tanto onore se’ apparecchiato? Dove ne vuo’ tu ire? Che vuo’ tu cercare? E chi sarà colui, mentre che tu vivi, che nell’ultimo mio dì degnamente mi chiuda gli occhi? Oimè, caro figliuolo, dalla natività del quale in qua io ho sempre per te tribulazioni intollerabili sostenute, concedi questa sola grazia a me vecchio. Fammi questa sola consolazione, che io sopra la mia morte ti possa vedere. Statti meco quelli pochi giorni che rimasi mi sono della presente vita. A te non si conviene d’andare cercando quello che cercare vuoi: e se pur cercare vuoi colei, falla cercare ad altri, o indugiati dopo la mia morte a ricercarla, però che male sarebbe se io in quel termine che tu fuori del reame stessi, passassi ad altra vita, e convenisse che tu fossi cercato -.

Florio allora così rispose: Padre, impossibile è che io rimanga, e veramente io non rimarrò: io in persona sarò colui che la cercherò; se voi mi concedete ch’io vada io andrò, e se voi nol mi concedete, ancora andrò. Dunque piacciavi ch’io vada con la vostra licenza, acciò che io, della vostra grazia avendo buona speranza, se mai avviene che io colei cui io vo cercando ritruovi, io possa con più sollecitudine e con maggiore sicurtà