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conviene sanza speranza di poterla fuggire, ci conviene con pazienza tale accidente sostenere, e prendere conforto: però che sapere dobbiamo che per greve doglia da noi sostenuta non sarebbe a noi renduta la cara giovane. Adunque, caro figliuolo, confortati, chè se gl’iddii ci hanno costei tolta, elli non ci hanno levato il poterne una più bella cercare e averla. Noi te ne troveremo una la quale più bella e di reale prosapia discesa sarà, e a te in luogo di Biancifiore per cara sposa la congiungeremo. Certo ella nella sua vita, affannata da mortale infermità e già presso al suo passare, ebbe tanta memoria di te, che, chiamati me e la tua madre, con lagrime sopra le nostre anime puose che noi con ogni sollecitudine ti dovessimo del suo trapassare rendere conforto, e pregarti che per quello amore che tra te e lei era nella presente vita stato, che tu ti dovessi confortare, e niente ti dolessi, però che ella si vedea grazioso luogo apparecchiato ne’ beati regni, ne’ quali essendo, se le tue lagrime sentisse, molto la sua beatitudine mancheresti. E questo detto, con pietoso viso, e col tuo nome in bocca, rendè l’anima agl’immortali iddii: e però noi così te ne preghiamo, e per parte di lei e per la nostra. Ella ha lasciati i mondani affanni; non le volere porgere nuova pena, chè doppiamente offende chi contra coloro opera, che dopo la loro morte sono beatificati. Confortati, e della sua morte inanzi gioia che tristizia prendi, imaginando che ella in cielo, ove ora dimora, di te e dell’amore, che mentre fu di qua ti portò, si ricorderà, per merito del quale ragionando con gl’iddii delle tue virtù, li farà verso te benivoli: