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solo ch’io la sapessi: e però ciò che dimandato avete, volontieri la vostra volontà ne sodisfarò, avvegna che invano consiglio o conforto mi porgerete. Io, dal mio nascimento isfortunata, non saprei da qual capo incominciare a narrare i miei infortunii, tanti sono e tali. Ma posto che sieno stati e sieno al presente molti, solamente amore mi fa ora lagrimare, con ciò sia cosa che io, più che alcuna giovane fosse mai, mi truovo nella sua potenza costretta per la bellezza d’un valoroso giovane chiamato Florio, figliuolo dell’alto re di Spagna, il quale è rimaso là onde io misera mi partii con questi signori della nave, i quali me comperata schiava portano, e non so dove. E ben che l’essere io di costoro mi sia grave, leggerissima riputerei questa e ogni altra maggiore avversità, se meco fosse il signore dell’anima mia, o in parte che io solamente alcuna volta il giorno vedere lo potessi. Ma non che alcuna di queste cose m’abbia la fortuna voluto concedere, ma ella solamente non sofferse che io vedere il potessi nella mia partita, o udire di lui alcuna cosa: anzi ingannata e semiviva, e tutta delle mie lagrime bagnata, fui di Marmorina tratta, ove io l’anima e ogni intendimento ho lasciata con colui di cui io sono tutta. E sanza fine mi maraviglio come dopo la mia partenza, considerando allo intollerabile dolore ch’io ho sostenuto, m’è tanto la vita durata: ma la morte perdona a’ miseri le più volte! -. E qui lagrimando, bassò la testa e tacquesi. E Sisife così le cominciò a parlare: Bella giovane, non ti sconfortare: sanza dubbio conosco il tuo infortunio essere grande e il dolore non minore che quello; ma per tutto questo, posto ch’è perduto il luogo ove meno dolore che