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deono avvenire? Da un’ora a un’altra si volgono gli animi, da diversi intendimenti essendo tentati! Niuno rimedio è qui se non levare ogni cagione per la quale Biancifiore dal mio amore si potesse mutare, acciò che niuno effetto segua. Io tornerò, a dispetto del mio padre, in Marmorina, e solliciterò con i miei propii occhi il cuore di Biancifiore, e quindi la fuggirò in parte ov’io sanza paura d’alcuno potrò dimorare con lei. Se il mio padre della mia tornata si mostrasse dolente, e a Fileno farò levare la vita, o egli abandonerà i nostri paesi. Niuna cosa ci lascerò a fare, acciò che colei sia sola mia, di cui io solo sono e sarò sempre". E con questi pensieri, lasciati gli amorosi, il più del tempo dimorava, cercando, con amara sollecitudine, parte di quelli fuggire e parte metterne in effetto sanza alcuno indugio.

O amore, dolcissima passione a chi felicemente i tuoi beni possiede, cosa paurosa e piena di sollecitudine, chi potrebbe o credere o pensare che la tua dolce radice producesse sì amaro frutto come è gelosia? Certo niuno, se egli nol provasse. Ma essa ferocissima, così come l’ellera gli olmi cinge, così ogni tua potenza ha circundata, e intorno a quella è sì radicata che impossibile sarebbe oramai a sentire te sanza lei. O nobilissimo signore, questa è a’ tuoi atti tutta contraria. Tu le tue fiamme mostri nell’altissimo e chiaro monte Citerea, costei sopra i freddi colli d’Appennino impigrisce nelle oscure grotte. Tu levi gli animi alle altissime cose, e costei gli declina e affonda alle più vili. Tu i cuori che prendi tieni in continua festa e gioia, costei di quelli ogni allegrezza caccia e con subito furore vi mette malinconia. Essa fa cercare i solinghi luoghi, e con