Pagina:Boccaccio - Filocolo di Giovanni Boccaccio corretto sui testi a penna. Tomo 1, 1829.djvu/251

ne cacciaste -. A cui Ascalion così rispose: Amore e maraviglia ci fanno qui venire, nè già da te intendiamo di partirci, se prima a’ nostri prieghi non ne dirai quale nuova cagione ti fa tanto pensoso -. Disse Florio: Niuna nuova cagione ci è del mio dolore: Amore solamente in questa vita mi tiene -. - E come? - disse allora il duca, - io mi credea che tu t’ingegnassi di seguire il mio consiglio, il quale io l’altrieri, quando così pensoso ti trovai, t’avea donato, e già mi parea che, quello piacendoti, cominciato avessi: e tu pure sopra l’usato modo se’ ritornato! Questa tua vita in niuno atto d’innamorato mi pare, onde forte dubitare mi fai che tu forse non sii del senno uscito, però che gli altri innamorati con varii diletti cercano di mitigare i loro sospiri, ma tu con pene mi pare che vadi cercando d’accrescergli. Se volessi dire che come alcuni altri non li potessi usare, sai che non diresti vero, però che niuna resistenza ci è: dunque perchè pure in sul dolore ti dai? Deh, com’io altra volta ti pregai, ancora ti priego che alcuni ne prenda, i quali usando valicherai il tempo con meno tristizia, e gl’iddii in questo mezzo provederanno a’ tuoi disii -.

Udite queste cose, Florio sospirando disse: Amici, ben conosco voi prontissimi alla mia salute, e veggo apertamente che la mia vita vi duole, nè similemente occulti mi sono i diletti che prendere potrei, a’ quali con tanta efficacia v’ingegnate di trarmi, pensando che io forse del senno sia uscito, perchè pure in dolore pensando dimoro: ora, acciò che voi conosciate come io sia a quelli prendere disposto, e ancora come voi del mio dolore non vi dovete maravigliare, io vi voglio dire qual sia la mia vita. Dico che diverse imaginazioni