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FILOCOPO


le io per infino a qui per leale uomo e valoroso aveva tenuto, ma poichè tanta malvagità occultamente in lui regnava, alquanto mi contento che a tal fine sia pervenuto. E s'io voglio ben considerare tutto ciò che da voi m’è stato detto, io veggo manifestamente me essere molto tenuto a'nostri Iddii, e similmente conosco me da loro molto essere amato, veggendo che essi in ver di me tanta benevolenza dimostrano, che essi non soffrano che nella mia corte alcuna iniqua cosa senza punizione si faccia, per la quale la mia eterna fama potesse da alcuno ragionevolmente essere contaminata -.

Avendo Florio gittato il siniscalco nelle ardenti fiamme, fece Biancofiore montare sopra un bel palafreno, accompagnandola il grande Dio, e egli e Ascalione, con molti altri compagni verso il reale palagio. Ella ancora quasi paurosa, che appena potea credere d'essere ancora fuori del tristo pericolo, si voltò tutta tremante a Florio, e disse: o signor mio, ora dove mi menate voi? Voi m’avete tratta d’un pericolo, e riportatemi in luogo che è pieno di molti. Deh perchè volete voi avere perduta la vostra fatica? Io non sarò prima là, che come voi vi sarete partito io mi sarò a quel pericolo che io m’era quando io molto di lontano vi vidi, avvisando che in mio aiuto foste venuto. Deh se voi siete così amico di Florio come voi dite, e come l’operazioni dimostrano, perchè non me ne menate voi a lui a Montorio? Io non dubiterò di venir con voi ovunque voi mi menerete, solo ch’io creda trovar lui. Egli sarà più contento che voi mi rendiate a lui, che se mi rendete al suo padre. A cui Florio rispose: piacevole donzella, non dubitare: che