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penne, quale fu quella di Biancifiore, quando il grande grido si levò: Ecco il siniscalco! -. Ella non morì, e non rimase viva: se alcuno colore l’era nel viso ritornato, o rimaso, tutto si fuggì, e quasi ogni sentimento del corpo abandonò le sue parti, e l’anima si ristrinse nell’ultime parti del cuore, e quasi la volle abandonare; ma poi che la vita tornò igualmente per tutti i membri, ella, inginocchiata in terra, incominciò a dire, alzato il viso verso il cielo: O sommo Giove, il quale con le tue mani formasti i cieli insieme con tutte l’altre creature, e in cui ogni potenza è fermamente, se tu ad alcuni prieghi ti pieghi, riguarda in me misera, e se io alcuna pietà merito, porgimi il tuo aiuto, sì come facesti al vecchio Anchise, quando sano sanza alcuno impedimento de’ crudeli fuochi dell’antica Troia il traesti. Deh, non volgere i tuoi pietosi occhi in altra parte, riguarda a me: io sono tua creatura, e nella tua misericordia spero. A te niuna cosa è nascosa: tu sai se io ho avuta colpa in ciò che costoro ingiustamente m’appongono. O signor mio, aiutami e aiuta chi per me s’affanna; non si tinga oggi la spada d’Astrea nello innocente sangue. Dà vigore al mio cavaliere, il quale forse più per lei, che per amore di me o d’altrui, s’ingegna di avere vittoria; e non abandonare me misera posta in tanta tribulazione -.

Quando i due cavalieri si furono allungati ciascuno l’uno dall’altro quanto a loro parve, e voltate le teste de’ cavalli con presta mano l’uno verso l’altro, allora s’accostò Marte a Florio, e disse: Giovane cavaliere, qui si parrà quanto sia il valore del tuo ardito cuore: fa che tu seguiti nelle tue battaglie gli amaestramenti