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pena. Ma io vi priego, se voi siete amico di Florio, per amore del quale io credo che io sono fatta morire, che voi m’aiutiate e difendiate, acciò che io sì vilmente non muoia -. Florio, il quale insieme riguardava e ascoltava intentivamente Biancifiore, piangendo continuamente sotto l’elmo, e guardandosi bene che del suo pianto niuno s’avvedesse, molto disiderava di farsi conoscere; poi per l’amaestramento della santa dea ne dubitava, ma finalmente così le rispose: Bella giovane, confortati, che io ti prometto che tu non morrai, mentre che gl’iddii mi presteranno vita -. E alzata la visiera dell’elmo, voltato verso il gran popolo che a vedere era venuto, disse così:

- Signori, i quali qui adunati siete per vedere il disonesto e ingiusto strazio che di questa giovane alcuni vogliono fare, il quale, se spirito di pietà alcuno fosse in voi rimaso, dovreste fuggire di ciò vedere, a me brievemente pare, per le parole che io ho da lei intese, le quali io credo, e manifestamente appare quelle essere vere, che la sentenza data contro a lei sia nella presenza degli uomini e degl’iddii, falsa e iniquamente data, però che ella semplicemente portò quello che comandato le fu; ma il siniscalco, il quale gliel comandò, è colui che del male è stato cagione; per la qual cagione sopra lui e non sopra costei, cade questa sentenza. E chi altro che questo ne volesse dire, o il siniscalco o altri per lui, io sono presto e apparecchiato di difendere che quello ch’io ho detto sia la verità, e in ciò arrischierò la persona e la vita, imperciò che la manifesta ragione mi stringe ad essere pietoso della ingiusta ingiuria fatta a costei; e, d’altra parte, io sono distrettissimo e caro amico di Florio, e ella per amore di