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ove di tale bisogna fossi più fedelmente nè meglio servito che qui, qui a venire mi dirizzai più tosto che in altra parte: priegovi che vi piaccia di questo tacitamente servirmi incontanente -. E mentre che diceva queste cose, con gran fatica riteneva le lagrime, le quali dal premuto cuore, ricordandosi perchè queste cose volea, si moveano. Disse Ascalion: Niuna cosa ho nè potrei fare che al tuo piacere non sia; ma qual è la cagione di sì subita volontà d’armarti? Perchè non aspetti tu il nuovo giorno? Armandosi l’uomo a questa ora, non veggendo alcuna necessità espressa, parrebbe un volere matto e subito, sì come sogliono essere quelli degli uomini poco savi e che hanno il natural senno perduto; ma se tu mi di’ perchè a questo se’ mosso, la cagione potrebbe essere tale che io loderei che la tua impresa si mettesse avanti. Già sai tu bene che di me tu ti puoi interamente fidare, con ciò sia cosa che io lungamente in diverse cose ti sia stato maestro fedelissimo, e amatoti come se caro figliuolo mi fossi stato: dunque non ti guardar da me -. Florio rispose: Caro maestro, veramente se alcuna virtù è in me, dagl’iddii e da voi la riconosco; e sanza dubbio, se io non avessi avuto in voi somma fede, niuno accidente per tal cosa mi ci avrebbe potuto tirare; ma poi che vi piace di sapere il perchè a questa ora per l’armi io sia venuto, io il vi dico. A voi non è stato occulto l’ardente amore che io ho a Biancifiore portato e porto, della quale, oggi, dormendo io, mi furon mostrate dalla santa Venus di lei dolorose cose: però che io stando con lei sopra a Marmorina in una oscura nuvola, vidi chiamare la mia semplice giovane, e porle uno avvelenato