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io medesimo; e però vengano immantanente i giudici, i quali di presente la giudichino, che sanza giudiciale sentenza io non intendo di farla di fatto morire, acciò che alcuno non potesse dire che io i termini della ragione in ciò trapassassi, nè similemente voglio a fare la giustizia dare troppo indugio, però che le troppo indugiate giustizie molte volte sono da pietà impedite, nè hanno poi loro compimento -. Furono di presente i giudici al cospetto del re, il quale loro comandò che sanza dimoro la crudele sentenza dessero contro a Biancifiore. Al quale i giudici risposero: Signore, le leggi ne vietano di dover dare in dì solenne mortale sentenza contro ad alcuna persona, e oggi è giorno di tanta solennità, quanta voi sapete; ma noi scriveremo il processo ordinatamente, e al nuovo giorno la daremo sanza fallo, e la faremo mettere in essecuzione -. A’ quali il re disse: Poi che oggi le leggi il ne vietano, domattina per tempo sanza dimoro si faccia -. E questo detto, si partì dallo iniquo consiglio. Ma il duca e Ascalion sanza prendere alcun congedo si partirono, non volendo udire la iniqua sentenza; e avanti che ’l sole le sue luci messe avesse sotto l’onde occidentali, giunsero a Montoro, ove smontarono, faccendo a Florio gran festa, il quale solo e con molti pensieri trovarono.

Era Biancifiore con la reina ancora recitando i vanti de’ gran baroni, quando i furiosi sergenti vennero impetuosamente sanza niuno ordine a prenderla e lei piangendo, sanza dire per che presa l’avessero, la ne portarono. O misera fortuna, subita rivolgitrice de’ mondani onori e beni, poco davanti niuno barone era nella real corte, che a Biancifiore avesse avuto ardire di