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tanto quanto la vostra festa durerà, di mia mano della coppa vi servirò quanto vi piaccia -. - Certo - disse Biancifiore - di tal servidore Giove non che io, si glorierebbe -; e passò avanti a Sara, il quale come davanti se la vide, disse: Io voto al paone che quel giorno che gl’iddii vi concederanno onore di matrimoniale compagno, io vi donerò una corona ricchissima di molte preziose pietre e di risplendente oro bellissima, e ove che io sia, se io saprò davanti la vostra festa, verrò a presentarlavi con le mie mani -. Il quale tacendo, subitamente Menedon soggiunse: E io prometto al paone che se gl’iddii mi concedono che io maritata vi veggia, tanto quanto la festa delle vostre nozze durerà, io con molti compagni, vestiti ciascuno giorno di novelli vestimenti di seta, sopra i correnti cavalli, con aste in mano e con bandiere bigordando e armeggiando, a mio potere essalterò la vostra festa -. Ringraziollo Biancifiore, e tornata indietro, davanti al re posò il paone, e così disse: Principalmente voi, o caro signore e singulare mio benefattore, e appresso questi altri baroni tutti, quanto io posso, degl’impromessi doni vi ringrazio, e priego gl’immortali iddii che, là dove la mia possa al debito guiderdone mancasse, che essi con la loro benigna mente di ciò vi meritino -. E questo detto, onestamente fatta la debita reverenza, si partì, e con lieto viso tornò alla reina narrandole gl’impromessi doni. A cui la reina disse: Ben ti puoi omai gloriare, pensando che uno sì fatto prencipe qual è il nostro re, e sei cotali baroni quali sono coloro che con lui sedeano, si sono tutti in tuo onore e piacere obligati -.

Rimase sopra la real mensa il velenoso uccello, il