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e così saremo fuori del dubbio nel quale io al presente dimoro -. Poi che il re ebbe così detto, e egli si tacque aspettando la risposta del siniscalco; la quale fu in questo tenore:

- Signor mio, sanza dubbio conosco la gran fede, la quale in me continuamente avuta avete, la quale sempre con quella debita lealtà che buon servidore dee a naturale signore servare, ho guardata e guarderò mentre in vita dimorerò. E l’avviso, il quale fatto avete, a niuno, in cui conoscimento fosse, potrebbe altro che piacere: onde io il lodo, e dicovi che saviamente proveduto avete, con ciò sia cosa che non solamente il giudicare le preterite cose e le presenti con diritto stile è da riputare sapienza, tanto quanto è le future con perspicace intendimento riguardare. E sanza dubbio, se molto durasse la vita di Biancifiore, quello che narrato m’avete, n’avverrebbe; ma mandando inanzi cautamente le predette cose, credo sì fare che il vostro intendimento verrà fornito sanza che alcuno mai niente ne senta -. E questo detto, sanza più parlare, partirono il maladetto consiglio.

Oimè, misera Biancifiore, or dove se’ tu ora? Perchè non ti fu e’ lecito d’udire queste parole, come quelle della partenza del tuo Florio? Tu forse stai a riguardar que’ luoghi ove tu continuamente con l’animo corri e dimori disiderando d’esservi corporalmente. O tu forse con isperanza o d’andare a Montoro a veder Florio, o che Florio ritorni a veder te, nutrichi l’amorose fiamme che ti consumano, e non pensi alle gravi cose che la fortuna t’apparecchia a sostenere? A te pare ora stare nella infima parte della sua rota, nè puoi credere che maggior dolore