Pagina:Boccaccio - Filocolo di Giovanni Boccaccio corretto sui testi a penna. Tomo 1, 1829.djvu/142

noi subitamente novella sposa tale, quale noi crederemo che a lui si confaccia. Ma però che del fare subitamente morire Biancifiore ci potrebbe anzi vergogna che onore seguire, ho pensato che con sottile inganno possiamo aver cagione che parrà giusta e convenevole alla sua morte: e odi come. E’ non passeranno molti giorni che la gran festa della mia natività si farà, alla quale tutti i gran baroni del mio reame saranno a onorarmi: in quel giorno ti conviene ordinare che tu abbi fatto apparecchiare uno paone bello e grasso, e pieno di velenosi sughi, il quale fa che Biancifiore il mi presenti da sua parte, quando io e’ miei baroni staremo alla tavola. E acciò che alcuno non prendesse di questa opera men che buona presunzione, veggendolo più tosto recare a Biancifiore che ad alcuno altro scudiere o damigella, sì le dirai che a me e a tutti coloro i quali alla mia tavola meco sederanno, col paone in mano vada domandando le ragioni del paone, le quali se non da gentile pulcella possono essere adimandate. E sì tosto come questo fatto avrai, e ella avrà lasciato davanti a me il paone, io, faccendone prendere alcuna stremità, e gittarla in terra, so che alcuno cane la ricoglierà, la quale mangiando subitamente morrà. E quinci sembrerà a tutti quelli che nella sala saranno, che Biancifiore m’aggia voluto avvelenare, e imagineranno che Biancifiore abbia voluto far questo, perchè io la dovea mandare a Montoro, e non la vi ho mandata. E io mostrandomi allora di questo forte turbato, so che, secondo il giudizio di qualunque vi sarà, ella sarà giudicata a morte: la qual cosa io comanderò che sanza indugio sia messa ad essecuzione,