Pagina:Boccaccio - Filocolo di Giovanni Boccaccio corretto sui testi a penna. Tomo 1, 1829.djvu/11


VII

sì è, che non è da attribuirsi tutta la colpa degli errori alle antiche copie a penna dalle quali l’editore del 1594 trasse l’edizione che fa testo, ma anzi per la maggior parte le alterazioni contro la mente dell’autore sono state procurate a bella posta dall’editore medesimo, indotto in errore dalla poca esperienza nel leggere i manoscritti, e più spesso da un falso sistema di ridurre le cose secondo la propria volontà.

Due sono i manoscritti che mi hanno guidato all’emendazione del Filocolo, ambedue riccardiani. Il primo che ho trovato costantemente di buonissima lezione è segnato del N. 1062, di scrittura della metà del secolo XV, scritto a due colonne, con carattere assai chiaro e uniforme, ed ha le iniziali rosse e turchine. È formato di pagine duecentocinquantasei in quarto grande. Nel principio non ha nessun titolo, ma in fine si legge. Finito libro sit laus e gloria Christe. Fatto fine pia laudetur Virgo Maria. Oc opus explevi tempore credo brevi. Qui dedit expleri det nobis gaudia cieli. Amen. L’altro codice segnato del N. 1022 è di assai minor pregio del suindicato, ed è in foglio grande scritto a due colonne, con gli argomenti e le iniziali in rosso. Il carattere è mal formato, ma tutto dell’istessa mano, e sembra scrittura del principio del secolo XV. In principio si legge: Comincia Illibro chiamato Filocolo etc. e in fine: Finito ilibro del Filocolo conpilato e fatto per Messere Giovanni Bochaccio da Certaldo poeta fiorentino. Deo Gratias Amen. Più sotto dello stesso carattere del codice: Questo libro è del Nero di Filippo del Nero nominato Filocolo.